Acquaviva, suoni in via d'estinzione


CREATIVITA'. L'ex Agricantus parla del suo ultimo progetto Millenium Klima. E di come i cambiamenti climatici stiano mettendo a rischio un patrimonio universale dell'umanità: la musica. Due figure di livello internazionale hanno ispirato l'album: il ministro dell'Ambiente spagnolo Cristina Narbona e l'economista americano Jeremy Rifkin.


Il titolo Millenium Klima vuole mettere al centro di questo lavoro un tema attuale e urgente come quello dei cambiamenti climatici. Da che punto di vista?

Mi sono accostato a questo problema attraverso i suoni. Quelli di cui mi occupo da sempre sono prodotti da strumenti particolari, come la chitarra e i violini tuareg, ormai in via di estinzione. Sia a causa delle case discografiche, che preferiscono appiattire le orecchie del pubblico, sia per gli stravolgimenti climatici: le loro catastrofiche conseguenze, come la desertificazione e i tifoni, stanno comportando la scomparsa o lo spostamento di intere popolazioni ed etnie del pianeta. Ciò significa anche la inevitabile modificazione della costruzione e dei materiali di molti strumenti. Insomma, con i cambiamenti climatici, anche i patrimoni sonori sono a rischio. 

Un’emergenza dal respiro globale. Come tutto il tuo ultimo disco, a partire dai messaggi che lancia e dalle tante voci che contiene.

L’ispirazione primaria è venuta da due personaggi: il primo è stato il ministro dell’Ambiente spagnolo, Cristina Narbona, che ha fatto un’importante dichiarazione davanti all’Unione europea sull’emergenza acqua, il secondo è l’economista statunitense Jeremy Rifkin, che da tempo sostiene come l’umanità non si sia ancora resa conto della gravità del problema clima. Ho usato stralci di un suo discorso nell’album, trovando un positivo riscontro da parte del suo entourage. Inoltre lavoro insieme a una branca dell’Onu che si rifà alla Convenzione di Barcellona e si occupa delle direttive per uno sviluppo sostenibile dei ventuno Paesi membri del Mediterraneo, mare molto abitato e la cui sopravvivenza è minacciata dall’inquinamento. Oggi, il fare concreto è diventato fondamentale. 

Un fare che nella tua carriera si traduce principalmente in viaggiare e sperimentare. Prossima destinazione? 

Siamo in partenza per la Turchia dove creeremo nuove commistioni con un pool di artisti e altre realtà territoriali. La cosa più interessante è come uno stesso strumento possa avere un senso diverso da luogo a luogo. Anche a Sao Paolo, ad esempio, usano tamburi a cornice, ma li suonano in modo diverso per la samba, non in maniera terzinata come gli occidentali. In un concerto in Medio Oriente, invece, la gente batteva le mani “in levare” per un brano che da noi verrebbe ritmato “sul tempo”. La bellezza è accorgersi che ognuno può leggere, secondo la propria cultura, quello che c’è dentro la stessa musica. 

Con Millenium Klima stai sostenendo una campagna dell’associazione Fitil. Di cosa si tratta?

è per promuovere la diffusione di un oggetto chiamato Q-Drum, che potrebbe essere usato per il trasporto dell’acqua nei Paesi dell’Africa subsahariana, dove, per via della desertificazione, il problema non è solo trovare l’acqua, ma anche portarla di villaggio in villaggio, per le donne in particolare. Questa invenzione è una specie di pneumatico da Formula 1 con un buco al centro per far passare una corda. Tirandola può trasportare fino a 50 litri d’acqua. Semplice ma vitale: può trascinarla anche un bambino per chilometri. 


Terra - novembre 2009 - Diego Carmignani



                           Dagli Agricantus a Hong Kong, Tonj Acquaviva presenta ‘Millenium Kilma’



Ha 46 anni e 30 li ha passati con la mappa sui polpastrelli a esplorare le musiche del mondo; il viaggio e la ricerca etnica sono diventate naturali come per noi prendere un ascensore.

Per questo quando Tonj Acquaviva parla dei suoi appuntamenti, spazia serenamente tra l’Italia, la Spagna, Hong Kong e mezzo Mediterraneo, come se tutto il mondo fosse in un unico fuso orario.

Alla stessa maniera vive il suo stato di octopus musicale con un tentacolo nella discografia, uno nelle sonorizzazioni, un altro nelle colonne sonore, ma anche nell’ONU (si, ONU) e uno, il più lungo, in Africa: “Perché va benissimo costruire pozzi per estrarre l’acqua, ma è importante anche trasportarla”.

Così ha appoggiato l’organizzazione Fitil e l’invenzione Q Drum, metodo grazie al quale basta la forza di un bambino per spostare 50 litri di acqua (clicca qui per l'articolo su l'Espresso).


Ma in questo caso non sei coinvolto musicalmente?

“Con la Fitil sta nascendo un rapporto molto stretto, stiamo valutando anche progetti musicali da sviluppare soprattutto in Burkina Faso, ma siamo ancora troppo in embrione per parlarne”.


La cosa certa è “Millenium Klima”, il nuovo album di Tonj Acquaviva (che vede la partecipazione di Rosie Wiederkehr); l’altra cosa sicura è la fine degli Agricantus: non esistono più.

“Il loro viaggio si è fermato per sempre. Li ho fusi con Weltlabyrinth e la musica che ne è uscita è un po’ più psichedelica anni ‘70, grazie soprattutto all’apporto di Edoardo Massimi (chitarra) e Duilio Galioto (tastiere), anche loro degli speleologi musicali”.


Inserendo “Millenium Klima” nel lettore si ha l’impressione di trovarsi davanti a una compilation che racchiude l’elettronica islandese, il pop del Mali, la new age, un brano di Dido (‘Unexplorer’) e un po’ di arab-dance; come se non ci fosse alcun filo logico a legare le tracce, ma è solo apparenza.

“Negli anni ho sviluppato una mia scrittura volta a meravigliare l’ascoltatore. Non si tratta solo di ricercare un suono, ma anche un significato unendo il ritmo della parola, così riesco a forviare il dialetto e far andare chi ascolta dalla parte opposta rispetto alla geografia del brano”.


In questo caso bisogna parlare di geomusica internazionale visto che il disco è nato tra Barcellona e Hong Kong.

“Sono due luoghi dove vige il motto: diversità è ricchezza. Dove sono riuscito a trovare nuovi suoni, molti dei quali appartenenti a etnie in via di estinzioni, tribù che rischiano di scomparire a causa del cambiamento climatico. Sono luoghi meravigliosi dove l’eco sostenibilità non è solo a livello energetico, è anche sul piano umano: qui è possibile affrontare dei discorsi di fusione che in altri luoghi sembrano impossibili”.


Parli dell’Italia?

“La politica si muove su interessi completamente differenti dalle priorità delle popolazioni, che la diversità è ricchezza lo sanno pure loro, sennò, per paradosso, non mangerebbero tutti la pizza”.


C’è rimasto l’ONU (si, l’ONU) con il quale Tonj ha collaborato per divulgare la Convenzione di Barcellona e i fondi ai quali è possibile accedere per creare uno sviluppo sostenibile di tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Dal 19 settembre però l’octopus Acquaviva si concentrerà solamente su "Millenium Klima" quando partirà il tour da Siracusa, precisamente dal Castello Federico II “un imperatore illuminato che faceva dello scambio una sua ricchezza”.

Per adesso la data siciliana è l’unica in Italia, poi Acquaviva partirà da Siracusa per la Turchia e da lì per il resto del Mediterraneo.

Mi sono dimenticato qualcosa?

“Si”

Ti pareva.

“Dentro ‘Millenium Klima’ c’è un video che fa parte di una serie più ampia, tutti saranno proiettati al Castello Federico II.

Stiamo sviluppando anche una branca visiva…”


Kataweb - settembre 2009 - Fabrizio Galassi


Acquaviva, viaggiatore di suoni dopo gli Agricantus

(...). La nuova vita di Tonj ha il marchio Acquaviva e lascia una prima traccia significativa con l'album di debutto intitolato Millennium Klima, già in tutti i negozi (...)

Acquaviva è una svolta sonora rispetto alla world music imparentata con il dub degli Agricantus?

"In parte, chi ha seguito e amato gli Agricantus durante tutti questi anni troverà affinità con il mio nuovo progetto, visto che di quella formazione sono stato fondatore e direttore artistico. Le novità di Acquaviva sono una svolta verso l'uso visionario e psichedelico delle chitarre e delle tastiere. A fare da trait d'union tra le due formazione è la voce di Rosie Wiederkehr".

Negli anni Novanta l'etichetta world music era di gran moda. Passato quel decennio, con molte deviazioni discutibili verso il pop, in che condizioni si trova la musica delle radici?

(...). L'aspetto peggiore sono state però altre deviazioni, anche da parte di artisti molti affermati: alcuni hanno ripiegato su uno ska folk senza profondità, o su pizziche-tarante sempre più stereotipate.  (...)

Acquaviva nasce anche come progetto visuale, viste le sue collaborazioni per insonorizzazioni di mostre fotografiche e di pittura. Ci sarà anche questo elemento nel tour in partenza?

"In parte (...). Partiremo il 19 settembre da Siracusa, poi voleremo in Turchia per tornare in Italia nel corso dell'inverno".

 

TISCALI - 16 settembre 2009 Cristiano Sanna



'Millenium Klima' debutta a Siracusa

SONORITÀ orientali, strumenti elettronici e aperture chill out: il castello Maniace di Siracusa ospiterà la prima nazionale di "Millenium Klima", il tour che fa da eco all' omonimo lavoro discografico del musicista palermitano Tonj Acquaviva. Il polistrumentista siciliano, già leader degli Agricantus, con la nuova produzione segna il passaggio dal marchio Agricantus ad Acquaviva. «L' anteprima in Sicilia - dice Tonj Acquaviva - riveste per me un forte valore simbolico. Rappresenta il punto di arrivo e partenza. Costituisce la chiusura di un ciclo, l' avventura che per tanti anni ho intrapreso con Agricantus e Weltlabyrinth, e l' apertura di una nuova epoca. In particolare poi è affascinante inaugurare la tournée in quella che è stata la città di Archimede e suonare nel castello che è stato costruito da Federico II, imperatore illuminato che nella sua corte attuava la mescolanza di etnie». La nuova fase artistica del musicista siciliano racchiude il meglio dei due progetti: «Acquaviva è l' unione fra il mio mondo sonoro di scrittura e composizione, la mia voce e quella di Rosie Wiederkehr, e il sound dei nuovi musicisti che mi accompagnano in questo lavoro: Edoardo Massimi, Duilio Galioto e Roberto Segala». Il cd "Millenium Klima" (Weltlalbyrinth/Egea Music) racchiude dieci tracce, a tratti eteree e trasognanti, e appoggia il progetto Q Drum di Fitil per il trasporto dell' acqua dai pozzi ai villaggi in paesi in via di sviluppo.


Repubblica — 19 settembre 2009 G. l. p.



Il Sud del mondo vive nella musica degli Agricantus.

E palpita nei loro concerti-live, (...) Il gruppo, attualmente composto da Tonj Acquaviva (direzione artistica, voce, percussioni), Mario Crispi (fiati), Rosie Wiederkher (vocalist), Lutte Berg (chitarre), Michele Frontino (basso e contrabbasso) e Paola Caridi (batteria), salirà sul palco alle 21.

«Dai Tuareg ai Tibetani – spiega Tonj Acquaviva -, passando attraverso la Sicilia, il Maghreb e il Medio Oriente, la strada percorsa dagli Agricantus è sempre stata controcorrente: anche in “Luna Khina”, la voglia di cantare la diversità non smentisce le nostre radici».

Com’è nato questo disco? «Da uno spunto filmico, nel senso che abbiamo composto la colonna sonora della pellicola di Gianfranco Albano intitolata “Il figlio della luna”. Si tratta di una storia molto bella e positiva, perché racconta di un ragazzo tetraplegico di Siracusa che, negli anni ’60, (...) riesce con la sua forza e la sua energia a diventare un fisico nucleare, riconosciuto a livello internazionale. Questa vicenda ci ha colpito moltissimo innanzitutto perché parla di “diversità”, da sempre fulcro delle nostre canzoni, dopodiché, a partire dallo spunto filmico, abbiamo sviluppato altri pezzi, inseriti nel nuovo album. Filo conduttore, la luna piena: spirito femminile che rinnova, offre vita, protegge le forme differenti».

I vostri brani, fin dagli anni ’80, hanno cantato le genti ai margini del mondo: oggi quali sono le periferie da raccontare? «Purtroppo sono rimaste quasi sempre le stesse (...)  . I bambini che in Brasile estraggono i minerali preziosi da incastonare nei nostri gioielli, poi esposti nelle sontuose vetrine di Milano o di Roma, continuano a essere sfruttati. I barconi degli immigrati continuano ad approdare sulle nostre coste. Insomma, c’è sempre da battere lo stesso tasto».


             Il Piccolo - 29 novembre 2007 Tiziana Carpinelli


              Tonj Acquaviva protagonista con Nour Eddine di << Sconfini >> 

Giovani artisti africani insieme alla band siciliana degli Agricantus. All’insegna della world music.                      Presenteranno il nuovo Cd  <Calura> con l’inedito <Jamila>. << Il ricavato per un ospedale in Sierra Leone >>.

                                                                                                                                                                                                                                    (...) la band siciliana degli Agricantus, considerata una delle più interessanti formazioni europee della world music mondiale. - Tonj Acquaviva, che genere di repertorio proporrete venerdì al Tenda a strisce ? - <<Dopo “Gnanzù” e “Viaggiari”,(...) è nato poi un lavoro discografico più complesso : per “Tuareg”(...) abbiamo infatti curato la raffinatezza del suono.(...) - Qual è stato il percorso che vi ha portato ad amare e a realizzare dischi di world music ? - Tutto è iniziato circa vent’ anni fa, quando arrivò in Italia l’ondata della Nueva Canciòn Cilena, un movimento artistico che recuperava il patrimonio popolare musicale, appoggiando Allende, e che ha visto il massimo della sua espressione in Italia con gli IntiIllimani. Conoscere a Palermo questi musicisti, mi ha fatto capire l’importanza di rivisitare le musiche antiche in chiave moderna. Nacque un’associazione di artisti siciliani,di cui facevano parte Ignazio Buttitta, Rosa Balistreri e il cantastorie Ciccio Busacca (...)  

       Tempo - 24 ottobre 2002 Dina D’Isa



Dal Mediterraneo al Tibet: è il vertiginoso salto geografico e musicale proposto dai siciliani Agricantus con il nuovo album Ethnosphere.

Un assaggio dal vivo del nuovo album Ethnosphere, gli Agricantus ce l’hanno proposto (...) a Milano, nell’Auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare. (...) le contaminazioni arrivano sapientemente da registrazioni precedenti che ben si mescolano a un parco strumenti ampio e bizzarro (...) Tony Acquaviva è letteralmente sommerso da una gamma infinita di sonagli, percussioni e cimbali da cui si stacca solo per schiacciare tasti sui suoi synth; (...) è influenzato, ha la febbre però regge stoicamente fino alla fine,  dà anzi il meglio di sè nell’ultimo bis sobbarcandosi anche l’onere del canto. (...) chiedo loro qualcosa sulla genesi di Ethnosphere. Tony risponde: << Tutto ha avuto inizio a Milano, quando sono andato ad ascoltare il Dalai Lama (...) ho cominciato ad abbozzare qualche composizione che ho poi fatto sentire agli altri del gruppo (...) certo, è difficile entrare nello spirito di una nuova cultura, è necessario farlo con molto pudore e attenzione, solitamente partiamo con un approccio musicale che ci aiuti a capire la sensibilità della gente e poi cerchiamo di risalire alla tradizione che l’ha ispirata. (...) la globalizzazione devasta l’unicità, ma paradossalmente permette anche che piccole realtà, se debitamente rivisitate vengano conosciute da tutto il mondo.

JAM - Aprile 2001 Roberto Caselli


La musica non è un << bene di lusso >> 

(...) ”Calura”, dei siciliani Agricantus, (...) sul palco del Teatro Tenda a Strisce di Roma (...) Per l’occasione abbiamo intervistato Tonj Acquaviva (...) - Perchè gli Agricantus hanno deciso di inserire l’album “Calura” all’interno della nuova collana “Sconfini” ? - <<L’uscita del Cd ad un prezzo ridotto, è stata una delle cose che ci ha maggiormente stimolati, dal momento che la musica è diventata una specie di bene di lusso (... ) - In “Calura” l’elettronica occupa uno spazio di prim’ordine ? - <<Sì. Del resto, gli Agricantus fanno uso dei campionatori dai tempi di “Gnanzù”. Per quanto mi riguarda, a differenza del fiatista, non potevo portare sul palco tutti i miei strumenti percussivi. Così iniziai a campionare dei suoni, inserendoli poi in specifiche librerie; suoni che...rischiavano di andare perduti (...) - C’è un brano di “Calura” a cui siete più legati ? - <<Si intitola Jamila (...) è nato per raccogliere fondi utili alla costruzione di un ospedale di Emergency, in Sierra Leone>>. 

Giornale d’Italia - 25 ottobre 2002 Gianluca Attanasio

                                                                                                                   

  Consolo scrive per gli Agricantus 'La sua parola è piena di musica'

C' è sempre una dimensione annidata tra i ritmi quotidiani e quelli dei desideri. Dimensione fascinosa come un’ odissea, a volte galleria di fughe, altre volte scorciatoia per ritrovarsi, spesso finestra su nuovi mondi: la dimensione policromatica del viaggio, collezione di emozioni e movimenti, di frammenti. Frammenti come quelli che a Gibellina il 17 agosto migreranno lungo un itinerario fatto di note e parole percorso da due testimoni di prim' ordine, come lo scrittore Vincenzo Consolo e gli Agricantus, (nella figura di Tony Acquaviva e Rosie Wiederkehr) (...) È "L' incanto del viaggio", una performance di linguaggi creativi dal fascino tutto particolare, incontro inedito tra la musica multietnica, il teatro e il fascino letterario di chi ha viaggiato con le parole, che il 17 sera andrà in scena nel sistema delle piazze. «Tra le melodie e la voce di Rosie Wiederkehr porterò frammenti di viaggi - afferma Tony Acquaviva degli Agricantus - voci d' Africa e melodie andine, accordate per accompagnare i frammenti narrativi tratti dai racconti di Consolo e recitati da Roberto Burgio».(...) «Tutto è nato chiacchierando una sera in Piazza di Spagna con Tanino Bonifacio, direttore delle Orestiadi - spiega Acquaviva e la disponibilità immediata di Consolo, è stata successivamente il trampolino di lancio per un lavoro che mi ha dato anche la possibilità di scoprire la sua parola, il suo linguaggio. Una parola pregna di una forte carica musicale».(...) Sparsa tra le pagine di Consolo, questa forma del viaggio si lascerà trasportare dalle sonorità degli Agricantus, intonate con ritmi occidentali e arabi, e a bordo di un sincretismo che viaggia nel Mediterraneo (...)

Repubblica - 14 agosto 2001 Rossana Campisi


A <<Solstizio>> i suoni del Tibet

Una delle più sensibili formazioni europee della world music internazionele. Così si possono definire i siciliani Agricantus capaci di imporre il proprio nome a tutti gli appassionati del genere attraverso una serie di dischi di grande fascino musicale. Gli Agricantus saranno questa sera in concerto (...) nell’ambito della rassegna <<Solstizio d’Estate>>. Un live set che ci siamo fatti raccontare da Tonj Acquaviva leader degli Agricantus. Cosa proporrete del vostro vastissimo repertorio (...)? << Lo spettacolo sarà una sorta di percorso fra i nostri album da “Viaggiari” a “Tuareg”, (...) fino a “Kaleidos” e all’ultimo lavoro “Ethnosphere”>>. Proprio “Ethnosphere” vi ha portato verso il Tibet... <<A noi piace viaggiare, cercare nuovi suoni, nuove atmosfere. Senza dubbio “Ethnosphere” è un lavoro particolare in cui si uniscono ai suoni tibetani anche quelli mediterranei che da sempre ci appartengono>>. (...)

L’Adige - giugno 2001 - Fabio De Santi 



È un viaggio musicale attraverso lo spirito e il corpo quello degli Agricantus, (...) che stasera alle 21 saranno in concerto al teatro Al Massimo (di Palermo), prima tappa del tour per il nuovo album, "Ethnosphere"(...) E' un omaggio alla vostra città iniziare il tour del nuovo disco da Palermo? «Sicuramente c' è un affetto profondo nei confronti della nostra città natale - risponde Tonj Acquaviva, leader della band - Anche se siamo sempre in giro per il mondo, Palermo rimane sempre un punto di riferimento fermo, e quindi è una grande gioia iniziare il nuovo tour da qui. Ed è una forte emozione cominciare proprio dal teatro Al Massimo, perché fin da piccoli passavamo e lo guardavamo con il naso all' insù quando ci trovavamo a passare da lì (...) Vista da fuori com' è cambiata Palermo? «La città è tornata ad essere il baricentro del Mediterraneo, grazie soprattutto alla spinta degli immigrati che hanno rivitalizzato con la loro cultura il centro storico.(...)

Repubblica - 15 marzo 2001  Fabio Ricotta



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